Il territorio, il terreno ed i vigneti

La Fattoria Valacchi si trova nel cuore del Chianti, in una zona chiamata Val D’Elsa (così nominata per la presenza del fiume Elsa) ed è situata a meta’ strada tra Firenze e Siena.
Il vicino paese Barberino Val d’Elsa è infatti a soli 30 km da Firenze e 28 da Siena.

La storia della Val d’Elsa affonda le proprie radici nell’epoca etrusca come dimostrano molti reperti quali vasellame, utensili e necropoli dispersi su tutto il territorio.
Fin dal Medioevo (IX – XXIII sec D.C.) questa zona era molto importante in quanto vi passava la via Francigena, importante strada che univa il nord della Francia a Roma e centro di interessi commerciali, economici e strategico-militari. La presenza della importante città imperiale di Semifonte rendeva la zona ricca di scambi e molto popolata.
Il territorio del Chianti era già a quel tempo famoso per la storia, la cultura ed i suoi prodotti, tra cui gia’ spiccava il vino Chianti che venne ufficialmente codificato per legge nel 1874.

Il terreno della Fattoria Valacchi è tipico di questa zona del Chianti: di origine pliocenica e di formazione sedimentaria. E’ un terreno inizialmente sabbioso (fino a 0.50mt di profondita’) e poi tendenzialmente argilloso e limoso, di medio impasto, ricco di scheletro di origine sedimentaria.
I vigneti hanno un’altitudine di ca 300 metri sopra il livello del mare e sono esposti in parte a sud-ovest ed in parte in direzione nord-sud (ultimi impianti) in modo da beneficiare al massimo della luce solare.

Il vitigno maggiormente coltivato è il Sangiovese, la base dei grandi vini rossi del Chianti e della Toscana. A questo si aggiungono vitigni internazionali quali Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah.

Dal 2019 e’ stato intrapreso un progetto di rinnovo dei vigneti fondato sulla ricerca e re-impianto di vitigni autoctoni quali Canaiolo, Colorino, Ciliegiolo e Malvasia Nera con l’obiettivo di avere vini piu’ caratterizzati nella loro tipicita’.
A tal fine sono state re-introdotte anche piccole particelle di vitigni a bacca bianca quali Trebbiano, Malvasia Bianca e Canaiolo Bianco, storici vitigni bianchi del Chianti.

La densità d’impianto varia tra le 4500 e le 5000 piante ad ettaro e la resa per ettaro e’ contenuta ad un massimo di 60-70 quintali per ettaro cosi’ da ridurre quantita’ ma esaltare la qualita’ dell’uva.
Le vigne sono allevate a spalliera con una potatura a Guyot o a cordone speronato.
La cura dei vigneti e’ la base di un gran vino: per tal motivo a questi è dedicata una estrema cura.
Una prima potatura molto rigorosa (potatura “corta”) viene effettuata a Gennaio, mentre in primavera si procede ad una seconda potatura (“potatura verde”) insieme a trattamenti a base di rame e zolfo (seguendo una tradizione centenaria) per proteggere la vite dagli attacchi dei parassiti
Il terreno viene lavorato a filari alterni lasciandolo parzialmente inerbito e gestito con trinciature periodiche.
La cimatura avviene nel pieno dello sviluppo vegetativo in modo da sfruttare al massimo le radiazioni solari.
Un diradamento dei grappoli vieni effettuato nei mesi di Luglio ed Agosto per garantire il mantenimento l’equilibrio vegeto-produttivo della pianta.